Giovedì 17 Novembre 2022 – Contrada dello Zodiaco di Angelo Restaino su Atelier

Su Atelier una nota di lettura a Contrada dello Zodiaco a firma di Carlo Ragliani

 

COAGVLA I – Angelo Restaino, Contrada dello zodiaco (Fallone editore, 2021)

«Coagvla» si propone come rubrica caratterizzata dalla finalità di onorare criticamente il senso unitario dell’opera; complimentandone il coagulo semantico, ed insistendo in una indagine laconica e sintetica del testo.

A cura di Carlo Ragliani

Ampiamente descrittivo, ed al limite intrinseco tra bizantinismo ed esornazione, il verso di Restaino – nel suo testo Contrada dello zodiaco – sembra interrogare una realtà in bilico tra idealizzazione e povertà materiale, i cui effetti coniugano meraviglia e disincanto.

Il testo incarna una poiesis dal fare tanto vaticinante, quanto almeno assolutamente convinto della precarietà e bassezza del reale che si squaderna innanzi agli occhi del poeta.

L’aspetto formale del testo sembra incedere piegando alla propria necessità narrativa il dettato, spingendosi verso la zona prosastica della descrizione narrativa; tant’è che il vasto lirismo del Nostro incarna un afflato oratorio, la cui posa sembra essere intesa ad un recupero – fondativo ed archetipico – di un modello primariamente culturale dell’ars poetica.

La conseguenza è che l’ego-scriptor si consegni impegnato in una ricerca contestualizzata nella via dell’exemplum sapienziale, e perciò ispirato; contrapposto ai ben più frequentati topoi di poesia-urgenza e canto-necessità.

Perciò il dettato del nostro si estrinseca in una forma retorica personalissima, e tutt’altro che affetta dal morbo del bisogno: un afflato espirato sulle braci della contemplazione e della rimembranza.

Infatti la coscienza poetica del testo si getta in un fare pristino, autentico, ed autoritario.

L’esito di questo si materia in una parola che si dispone diegetica con la realtà di cui fa esperienza, con la caratteristica estrinseca di essere sardonica talora, e paradossalmente scanzonata o canzonatoria in certi componimenti.

Infatti, spesso il dettato sembra offrire un sorriso di tolleranza imposta, mal celando un aristocratico disgusto, verso la congerie urbana e la sua umanissima maculazione di miseria.

Concludendo: Contrada dello zodiaco di Restaino difende l’ispirazione che si cela e si mostra entro il symballo, come pratica divinatoria ed oracolo di una poesia che sa guardarsi terga ed innanzi al contempo.

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