Mercoledì 22 Gennaio 2025 – Reticenze di Mauro Germani su Poetarum Silva

Su Poetarum Silva Giulia Bocchio scrive di Reticenze, la raccolta di racconti di Mauro Germani.

 

La negazione della forma compiuta –

Reticenze, di Mauro Germani

Reticenze (Fallone Editore) è la nuova  raccolta di racconti di Mauro Germani, settanta storie brevi, settanta frammenti di vita, istantanee narrative che si consumano nell’arco di una o due pagine e che esplorano il sottile confine tra ciò che si rivela e ciò che resta celato. Settanta voci si intrecciano in un coro frammentario: ciascuna è portatrice di ossessioni, timori e pericoli, ma anche di visioni violente e attese. Sembrano tutte propedeutiche a una fantomatica verità che, però, è destinata a venire dopo. Altrove.
Le reticenze non seguono un ordine; negano soprattutto la forma compiuta, preferendo la suggestione. Sono ombre, gesti sospesi, residui impercettibili di uno stato di coscienza in bilico fra il sogno e l’ipnosi.
L’indagine instancabile del dettaglio quotidiano è un tratto essenziale del gusto narrativo di Mauro Germani, che già nella precedente raccolta ‘Storie di un’altra storia’ (Calibano Editore) ci aveva accompagnato in uno scavo incessante nel frammento, in cerca di un senso logico e lucido nei confronti di certe situazioni ai limiti del possibile.

Eppure, anche qui, aleggia sempre lo stesso imprendibile e astratto personaggio: l’ambiguo.

Giulia Bocchio


Lettere anonime

Ho incominciato per noia. Una domenica pomeriggio. Ho preso una busta, un foglio, la colla, un giornale e un paio di forbici. Ho riflettuto un po. Poi ho ritagliato le lettere che mi servivano per comporre la frase che avevo pensato. Solo quattro parole: tuo marito ti tradisce. Non molto originale – a dire il vero – ma in fondo andava benissimo per iniziare. Non si deve pretendere troppo. Del resto, io al momento non avevo grandi aspettative. Volevo occupare il mio tempo, ecco, e divertirmi. La mia vita è sempre stata piuttosto monotona. E solitaria. Ho pochi amici, che peraltro incontro raramente. Tutti con una famiglia, a differenza di me. Tutti con delle prospettive. Io certo non mi lamento, ma a volte sento il bisogno di qualcosa di diverso. Proprio come quella domenica. Volevo vedere che cosa sarebbe successo. Così indirizzai la lettera ai miei vicini di casa, precisamente alla signora Isabella Anolfi. Naturalmente ciò che avevo scritto non corrispondeva alla verità. Devo dire che da quel momento la mia esistenza è cambiata. Ricordo di avere aspettato con ansia che la lettera venisse recapitata. Che reazioni avrebbe avuto la signora? Ne avrebbe parlato al marito? Stavo attento a ogni minimo rumore, tendevo l’orecchio alla parete, dallo spioncino della mia porta d’ingresso sbirciavo i loro movimenti. Una sera, sul tardi, mi sembrò di udire una discussione nel loro appartamento.

Qualcosa stava funzionando e ci presi gusto. Scrissi un’altra lettera. Le parole, questa volta, furono: tuo marito è l’amante di Claudia Nivasi. Scelsi una giovane del terzo piano, abbastanza carina, venuta ad abitare da poco nel palazzo con il suo compagno. La mia eccitazione era incontenibile. Facevo di tutto per incontrarli, per vederli in faccia e scoprire in loro i segni dell’inquietudine e della rabbia. Entravo e uscivo continuamente di casa. «Come va? Tutto bene?», chiedevo sorridente. Loro rispondevano di sì, ma vedevo che erano nervosi e che non avevano voglia di parlare. Che cosa posso dire ancora?
Da allora non sono più riuscito a trattenermi. Ho scritto altre lettere anonime: ai miei colleghi, a qualche amico, alla donna che viene a far le pulizie in casa mia, al mio medico, persino alla panettiera e alla proprietaria del bar dove ogni mattina faccio colazione. Mi sono lasciato prendere la mano. Quante ne avrò scritte? A un certo punto, ho cominciato anche a fare confusione. Come spiare ogni destinatario? Come reggere la situazione da me stesso creata? Non sono più riuscito a dormire tranquillo, perché pensavo continuamente alle lettere e alle possibili conseguenze. E proprio quando ho preso la decisione di smettere, è accaduto ciò che mai mi sarei aspettato. Ieri mattina ho ricevuto una lettera.
Anonima.
Con solo due parole: morirai presto.

Mauro Germani, Reticenze

GDPR - Utilizziamo Google Analytics

Conferma, se accetti di essere monitorato da Google Analytics. Se non accetti il monitoraggio, puoi comunque continuare a visitare il nostro sito web senza che alcun dato venga inviato a Google Analytics. Leggi la nostra Privacy Policy

On this website we use first or third-party tools that store small files (<i>cookie</i>) on your device. Cookies are normally used to allow the site to run properly (<i>technical cookies</i>), to generate navigation usage reports (<i>statistics cookies</i>) and to suitable advertise our services/products (<i>profiling cookies</i>). We can directly use technical cookies, but <u>you have the right to choose whether or not to enable statistical and profiling cookies</u>. <b>Enabling these cookies, you help us to offer you a better experience</b>.