Su L’altrove appunti di poesia Stefano Bardi recensisce Poesie scritte sul retro di scontrini di Alessandro Salvi.
Istrionica, goliardica, maccheronica e vaginale è la Vita racchiusa nel 2018, in Poesie scritte sul retro di scontrini di Alessandro Salvi nato a Pola nel 1976 e vivente da anni a Rovigno.
Vita qui poetizzata dal poeta polesano, come un ubriaco mondo partorito da un errabondo feto accoppiatosi, con un blasfemo e verecondo padre animato da universali cadavericità spirituali. Ebbro mondo, quello poetizzato da Alessandro Salvi, come un brumoso corpo femminile dalla terrena lingua animata da carnali emotività e coccolata da melodiche voci spirituali, ovvero un balsamico oceano declamante oleose sessualità intimo-affettive. Donna universale, questa, che è qui poetizzata come una creatura dai profetici passi e dalle arcane melodie vocali declamanti liquefatti lessemi meccanici, ovvero schegge esorcizzanti cieche avidità balsamicamente ingannatrici. Donna in particolar modo, quella del poeta polesano, simboleggiante un angelo dalle oceaniche ali soffocate da facciali maschere in lattice e da colli misticamente incarcerati, ma in particolar modo dalla lussuriosa e avida vulva sessualmente depravata, poiché partoriente avvizzite rose spiritualmente balsamiche. Rose, quelle partorite in Poesie scritte sul retro di scontrini, come terrene creature maschio-femminili carnalmente plastiche perché condannate a consumare esistenze chimericamente scheggiate, in oceani mentali emotivamente febbrili. Esistenza terrena quella poetizzata da Alessandro Salvi, in poche parole, come debole energia etico-spirituale condannata a eiaculare lusinghieri spasmi emotivamente errabondi innanzi a tiranniche vulve, che soffocano erotici innamoramenti carnali, sentimentali e spirituali con gitani sguardi sanguignamente vampireschi.
Alcune poesie dalla raccolta:
I
La differenza tra prosa e poesia?
La prosa dice, la poesia seduce.
II
Fiore appassito,
perché non mi racconti il tuo passato?
La tua bellezza estinta mi ha ammansito.
III
Io lo capii subito, dacché nacqui:
vuoto il bicchiere incombe l’horror vacui.
A cura di Stefano Bardi.
L’AUTORE
Alessandro Salvi è nato a Pola in Croazia nel 1976 e ora vive a Rovigno in territorio istriano. Per la poesia ha pubblicato I fori del mare, En Avant! Produzioni; Rominjaju mravi mesožderi i druge sitnice, Apeiron, edizione bilingue italiano-croato; Santuario del transitorio, L’Arcolaio; Poesie scritte sul retro di scontrini, Fallone. Sue poesie sono presenti nelle antologie Il segreto delle fragole, LietoColle, Faloppio, e Laboratorio in differita vol. 3, 2013-2015, IRLP. Suoi scritti sono apparsi su riviste e litblog come per esempio Poetarum Silva, La Batana, Le Voce della Luna e Il Segnale.
La foto del poeta è stata scattata da Sebastijan Vojvoda.